
E’ arrivato con qualche minuto di anticipo rispetto al programma ufficiale davanti alla basilica di San Venanzio, dove erano state poste le reliquie del patrono di Camerino con le confraternite della città a fare da corona, mons. Francesco Massara che, accolto dal suo predecessore Francesco Giovanni Brugnaro, ha dato avvio con la preghiera davanti all’urna alla cerimonia di inizio del suo ministero episcopale nella diocesi camerte – settempedana. Quindi, scortato dai vigili del fuoco, l’arcivescovo ha visitato la basilica di San Venanzio, fermandosi “emozionato più che nel giorno della mia ordinazione – ha confessato mons. Massara – davanti alla statua argentea di san Venanzio, per poi proseguire verso la sede Contram, nel quartiere Le Mosse, dove si è svolto il momento ufficiale dei saluti con le autorità, presenti, oltre ai sindaci delle due città principali dell’arcidiocesi, Camerino e San Severino Marche, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il prefetto di Macerata Iolanda Rolli, il rettore dell’università di Camerino Claudio Pettinari, i primi cittadini del territorio della diocesi.

“Benvenuto don Franco – le parole di saluto del sindaco di Camerino Pasqui – Accogliere, un verbo meraviglioso che raccoglie diversi significati, ma che per noi oggi è difficile pronunciare. Perchè se è vero che l’accoglienza rientra nella nostra tradizione, nella nostra storia e nel nostro animo, è altrettanto vero che oggi, per questioni evidenti che sono sotto gli occhi di tutti, accoglienti non possiamo esserlo, almeno materialmente, visto lo stato dei nostri luoghi. L’animo, però, non tiene conto dei luoghi materiali e, quindi, il sentimento è quello della gioia per il suo arrivo tra noi e dell’apertura assoluta”.
“Carissimo don Franco – con tono confidenziale si è rivolta al nuovo arcivescovo il sindaco

Non sono mancati, pur nell’ufficialità, “simpatici” fuori programma, come quando mons. Massara si è alzato per raccogliere fogli caduti a terra o per sistemare il microfono per permettere a tutti di ascoltare le parole che venivano pronunciate. Poi anche uno strappo al programma quando l’arcivescovo Massara ha preso la parola per rivolgere il suo primo saluto ai pres
